La prospettiva di Dio

La parola di Gesù che invita a non preoccuparci del domani sembra stridere con i tempi che viviamo. Cosa raccontare a chi, padre di famiglia, perde il lavoro a cinquant'anni o al neolaureato che vede la prospettiva di uno straccio di lavoro come un miraggio? Cosa dire a chi giace in un letto di ospedale senza più forze per lottare contro un male che lo consuma? Cosa fare di fronte all'immane tragedia di chi muore di fame nello Sahel o si trova sotto una pioggia mortale di bombe nella città di Homs in Siria? Non ci appaiono forse quelle di Gesù come parole consolatorie a buon mercato? Eppure a riflettere bene, se le sue parole fossero davvero ascoltate e vissute, si aprirebbero davanti a noi orizzonti di speranza ben diversi. Il vero grande duello è tra Dio e la ricchezza. Se davvero impegnassimo le nostre energie a cercare il regno di Dio e la sua giustizia affronteremmo la vita da tutt'altra prospettiva... Proviamo oggi ad assumere la prospettiva di Dio e a vivere di conseguenza.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 6, 24-34).
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Commenti

  1. ho dato amore e ricevuto Amore..date amore e non preoccupatevi di come e perchè si fa una cosa o avviene una cosa, datela e basta..non guardate al tempo e alle stagioni, perchè se lo fate uscireste pazzi per quello che avreste potuto dire o fare, agite nel momento presente...e amate....anche se non ce la fate o lo fate male..è sempre una forma d'amore....sono svariate le forme d'amore anche quando aggredite nel bene è amore..date e amate questo è il vero senso della vita!
    cinzia

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