A Dio non soltanto briciole...


Il brano evangelico di oggi è costituito da due parti, unite dallo stesso contesto del tempio. In entrambe Gesù, dall'osservazione di quello che vi accade, trae un insegnamento. Il primo rivolto in senso generale alla folla, il secondo ai suoi discepoli. La prima tentazione da cui liberarci, nel leggere il testo, è quella di portare immediatamente il pensiero a quelle persone o categorie di persone che ci viene spontaneo assimilare agli scribi o ai ricchi del racconto. Questo può essere vero, ma è fin troppo facile! Più difficile è spostare l'attenzione su di noi e sui nostri personali atteggiamenti. Il pericolo dell'ostentazione di sé, di un certo narcisismo preoccupato della propria immagine e reputazione sempre alla ricerca di facili consensi, potrebbe prevalere, nei contesti sia ecclesiali che sociali, sulla vera attenzione all'altro e alle sue necessità. Questo atteggiamento potrebbe impoverire, e perfino falsare, gesti importanti quale quello del pregare o il responsabile esercizio di una funzione sociale (o ecclesiale!), fino a trasformarli nel loro contrario. L'azione del gettare monete nel tesoro del tempio ha un alto valore simbolico: misura il primato riconosciuto a Dio da parte di una persona. I ricchi ne gettano molte di monete, ma è un gesto che li coinvolge solo in modo periferico in quanto concedono a Dio solo briciole della loro vita. D'altra parte si pone il gettare "tutto quanto aveva per vivere" da parte della vedova. Non è poco, perché è tutto! Quello suo è un gesto imprudente, umanamente parlando, perché la vedova all'epoca non godeva di nessuna protezione sociale: era destinata alla povertà. In questa condizione di povertà, tuttavia, intuisce che è Dio il suo tesoro, la sua ricchezza e protezione e perciò gli riconosce il primato assoluto. Sull'esempio della vedova, perciò, non destiniamo a Dio soltanto briciole...



Dal vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44).
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».  

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