Tu vali!


Oggi leggiamo la prima parte della preghiera, detta "sacerdotale", di Gesù al Padre. Essa riassume il senso ultimo della missione del Figlio, dell'opera che gli è consegnata: quella di dare la vita eterna a tutti coloro che il Padre gli ha affidato, ai discepoli di allora e a quelli di tutti i tempi. La vita eterna, spiega Gesù, consiste nel "conoscere" il Padre e Colui che il Padre ha mandato. Si tratta chiaramente non di conoscenza semplicemente intellettuale, ma di intimità profonda dell'uomo con Dio nell'amore. Tutto questo accade nell'ora della glorificazione del Figlio, che - come già sappiamo - corrisponde all'offerta totale di sé sulla croce. Pensare che io, tu... siamo affidati dal Padre a Gesù, pensare che Gesù prega per ciascuno di noi, siamo da lui gelosamente custoditi... beh, tutta questa attenzione e questo amore dà le vertigini! Ci dice quanto preziosi siamo ai suoi occhi... e di conseguenza quanto vale ogni nostro prossimo.


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 1-11).
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te». 

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