Pellegrino o vagabondo?


Sì, la vita assomiglia a un cammino che l'uomo percorre col desiderio di arrivare a "casa": luogo dove finalmente si sperimenta il riposo, il calore degli affetti e la sicurezza. La spiritualità cristiana, che si fonda sulle parole del  Maestro come quelle del vangelo di oggi, ha sempre ritenuto che qui sulla terra abitiamo da stranieri, come in esilio, lontani dalla patria... e chi è lontano dalla sua terra non vede l'ora di fare ritorno alla casa paterna. Dice un antico scritto di un autore anonimo del II sec. d.C., la Lettera a Diogneto: "[I cristiani] vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera". Vorrei mettere l'attenzione sul modo di camminare dell'uomo sulla terra. C'è da una parte il cammino (o l'agitarsi) del "vagabondo" che non riesce a fermarsi su nulla, che procede come senza mèta, sospinto dai venti sempre diversi, immerso in una continua inquietudine e  insoddisfazione e, dall'altra, c'è il cammino del "pellegrino" che pur non avendo mai visto con i suoi occhi il punto di approdo, tuttavia procede con la fiducia e la speranza di trovarlo seguendo le orme di Chi gli ha fatto la promessa. Seguiamo la via, facendo attenzione a come poniamo i passi nel presente ma con lo sguardo rivolto al punto omega, che è Cristo stesso. Egli è, nello stesso tempo, la via e la mèta (verità e vita). Nel cammino poi non dobbiamo temere perché abbiamo compagni di viaggio (la Chiesa è un popolo pellegrinante), con i quali camminare in cordata, come quando si va in montagna, e abbiamo cibo sufficiente che ci sostiene nella fatica (la Parola e l'Eucaristia)... e se ci capita di trovare qualche "vagabondo", invitiamolo ad unirsi a noi. Buon cammino o, come si salutavano i pellegrini sul cammino di Santiago de Compostela, "ultreya", sempre avanti!


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 1-6).
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». 

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