La "carriera" di Gesù


Ammiro la pazienza di Gesù nell'impresa difficile di formare i suoi discepoli. E' anche vero, d'altra parte, che la sua proposta è di una originalità mai vista e sentita. Troppo diversa dalla mentalità dominante. Gli annunci della passione, qui ne leggiamo il terzo del vangelo di Marco (gli altri due: Mc 8,31-33 e Mc 9,30-32), sono significativamente seguiti ogni volta da un insegnamento sulla sequela. In questo caso Giacomo e Giovanni aspirano a uno scatto di carriera e azzardano la richiesta di favore. A Gesù non interessa la clientela, ma la sequela: propone di bere lo stesso calice che lui beve e un battesimo con cui egli stesso è battezzato. In una parola propone la croce. Personalmente credo che se i discepoli avessero davvero un po' compreso cosa Gesù chiedeva, lo avrebbero mollato... Ciò che forse li ha trattenuti, oltre a una sana ignoranza, sarà stato il fascino irresistibile di una persona e di un messaggio così inusitati. Della serie: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv 6,68). Ovviamente, come capita spesso nel mondo, lo sgambetto tentato dai figli di Zebedeo fa scattare la reazione indignata (antesignani dei moderni "indignados"...?) degli altri discepoli. Gesù coglie l'occasione per un insegnamento formidabile sulla "carriera" cristiana. L'unica "carriera", intesa nel senso letterale di "strada", consentita da Gesù non è di ascesa, ma di discesa: si tratta di gareggiare a farsi servi, più ancora, schiavi! Se il "potere" non viene concepito in quest'ottica di servizio, necessariamente diventa dispotismo, tirannia, dominio, arrivismo, carrierismo, clientela, corruzione... e... serve continuare? "Tra voi però non è così... Anche il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire ma per ... dare la propria vita". Lezione ancora troppo poco ascoltata! Anch'io a partire da oggi, nelle piccole realtà su cui ho potere, posso cominciare a vivere così. Seguiamo la "carriera" di Gesù: l'unica che ci farà arrivare molto in alto!


Dal vangelo secondo Marco (Mc 10, 32-45).
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. 
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Commenti

  1. ...sono passati 2000 anni e l'uomo non è cambiato affatto ...povero Gesù !

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