Il rifiuto del "sistema"


Il "mondo" di cui parla Gesù nel linguaggio giovanneo non va inteso come la creazione di Dio, di per sé buona, ma come la realtà umana dominata dalla tenebra del peccato e avversa alla luce. E' la realtà caratterizzata dal condizionamento del grande seduttore, il "principe del mondo" (Gv 14,30), il "padre della menzogna" (Gv 8,44): il diavolo. E' il mondo che vive sotto il dominio del peccato. Il mondo così organizzato è un "sistema" che cerca di difendere se stesso da tutto ciò che può minarlo e indebolirlo. In effetti Gesù gli ha inferto un colpo mortale: "Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33). Tutto questo però a caro prezzo: al prezzo della croce. Se vogliamo dunque essere discepoli del Signore - ricordiamolo bene: "un servo non è più grande del suo padrone" - inevitabilmente ci attireremo addosso l'ostilità del "sistema", l'odio del mondo. Ricordiamo l'ultima delle beatitudini del discorso della montagna: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi" (Mt 5,11-12). 


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 18-21).
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». 

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