Che tutti siano una sola cosa


L'unità! In un mondo lacerato da discordie, nell'esperienza di lacerazione interna al cuore stesso dell'uomo, sembra davvero un'utopia, un sogno fuori dalla realtà. Eppure il desiderio e la tensione verso l'unità restano insopprimibili. Un segno di questo è il fenomeno contemporaneo della rete che da mezzo tecnologico diventa sempre più spazio da abitare (il cyberspazio). Il bisogno di essere connessi, di abitare la rete di relazioni, pur insieme ad ambivalenze e contraddizioni, denota la tensione dell'uomo verso la comunione. La preghiera di Gesù ci dice il fondamento profondo, la radice stessa di questa tensione all'unità che abita in Dio. Ogni persona, amata e chiamata alla vita da Dio, trova in Lui il compimento e la pienezza (la gloria). Al di fuori di Lui c'è lacerazione e smarrimento rispetto al senso stesso del vivere. Gesù è il mediatore, il ponte che stabilisce la connessione tra ciascuno di noi e il Padre e ci mette in connessione tra di noi: l'amore è il tessuto connettivo che ci stabilisce in unità fra di noi e ci fa uno con il Padre e il Figlio, nello Spirito. L'unità tra i discepoli allora diventa annuncio credibile, perché svela e comunica l'essenza stessa di Dio. Oggi metterò attenzione a stabilire relazioni vere, sulla base dell'amore, con chiunque incontrerò.


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 17,20-26).
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

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