"Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute" (Mt 28,15): tentativo (non riuscito) di "corruzione" della verità


Lunedì di Pasqua

Il brano evangelico della liturgia di oggi è di grande attualità...

Vangelo   Mt 28, 8-15
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.


Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.


Tanti anni fa - ero studente presso la Pontificia Università Gregoriana - durante un ritiro spirituale del mio Collegio in un istituto di religiose appena fuori Roma, incontrai passeggiando nel parco il cardinale Pietro Pavan. Egli partecipò al Concilio Vaticano II come esperto e fu uno dei più importanti sostenitori del principio, accolto nel decreto conciliare "Nostra aetate", della libertà religiosa. Avendo conosciuto quanto quest'uomo aveva sofferto, anche all'interno della chiesa, pagando di persona per sostenere le sue convinzioni, mi colpirono le sue parole - pronunciate da un uomo ormai segnato dagli anni, ma dagli occhi e dallo sguardo luminosissimi: "La verità... la verità si impone da sé!". E poi lo ripeteva ancora, come un ritornello fisso. Chiedendo informazioni scoprii che era proprio così: aveva ormai perso gran parte della lucidità, ma non smetteva mai di ripetere quella frase, a chiunque incontrasse.
Gesù ha detto: "Io sono la verità" (cf. Gv 14,6). La corruzione, mediante denaro, delle guardie del sepolcro non può far tacere la verità: essa prevale sempre per la forza che ha in se stessa di imporsi.
La Verità di Cristo risorto non può essere mistificata: questo è motivo di grande speranza per i credenti di ieri, oggi e domani. Affermare la verità e pagarla di persona: questa è la via per l'agire del credente, contro ogni tentazione di corruzione.
Non è che ancora oggi abbiamo bisogno di martiri?

Commenti

Post popolari in questo blog

Mai confondere l'errore con l'errante

Continua a giocare!

"O meraviglioso scambio!"