La Risurrezione: un nuovo genere di realtà

Nel brano di oggi, Marco ci offre una specie di sintesi delle apparizioni di Gesù Risorto, più diffusamente raccontate dagli altri evangelisti. Questo mi suggerisce l'opportunità di offrire alcune considerazioni complessive sul mistero (inteso non come "il misterioso", ma come ingresso in una realtà che ci supera) della risurrezione. Per non sbagliare, mi rifaccio ad una voce ben più autorevole della mia.
Benedetto XVI, nel suo secondo libro su Gesù di Nazareth (Gesù di Nazareth. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2011), dedica l'ultimo capitolo al tema delle risurrezione di Gesù dalla morte. Ne riporto alcuni passaggi sintetici (tratti da pagg. 303-305)
Egli si domanda: "In base a tutte le notizie bibliche che cosa possiamo dire... sulla peculiare natura della risurrezione di Cristo?"
Ecco la risposta: "Essa è un evento dentro la storia che, tuttavia, infrange l'ambito della storia e va al di là di essa... Potremmo considerare la risurrezione quasi come una specie di radicale salto di qualità in cui si dischiude una nuova dimensione della vita, dell'essere uomini. Anzi, la stessa materia viene trasformata in un nuovo genere di realtà. D'ora in poi 'spirito e sangue' hanno un posto in Dio (Tertulliano). Anche se l'uomo... è creato per l'immortalità, esiste solo ora il luogo in cui la sua anima immortale trova lo 'spazio', quella 'corporeità' in cui l'immortalità acquisisce senso in quanto comunione con Dio e con l'intera umanità riconciliata". E' questo ciò che intende Paolo (cfr. Col 1,12-23 e Ef 1,3-23) quando parla del "corpo cosmico di Cristo, indicando con ciò che il corpo trasformato di Cristo è anche il luogo in cui gli uomini entrano nella comunione con Dio e tra loro e così possono vivere definitivamente nella pienezza della vita indistruttibile".
Giustamente il Papa osserva: "Siccome noi stessi non possediamo alcuna esperienza di un tale genere rinnovato e trasformato di materialità e di vita, non dobbiamo meravigliarci che questo vada al di là di ciò che possiamo immaginare (...) Nella risurrezione è avvenuto un salto ontologico [ndr: termine che indica il livello profondo dell'essere e dell'essenza] che tocca l'essere come tale, è stata inaugurata una dimensione che ci interessa tutti e che ha creato per tutti noi un nuovo ambito della vita, dell'essere con Dio".
A proposito della questione circa la risurrezione quale avvenimento storico Benedetto XVI afferma: "Da una parte dobbiamo dire che l'essenza della risurrezione sta proprio nel fatto che essa infrange la storia e inaugura una nuova dimensione che noi comunemente chiamiamo la dimensione escatologica [ndr: dal greco escathon, le cose ultime]: La risurrezione dischiude lo spazio nuovo che apre la storia al di là di se stessa e crea il definitivo: In questo senso è vero che la risurrezione non è un avvenimento storico dello stesso genere della nascita o della crocifissione di Gesù. Essa è qualcosa di nuovo, un genere nuovo di evento. Bisogna, però, al tempo stesso prendere atto del fatto che essa non sta semplicemente al di fuori o al di sopra della storia. Come eruzione dalla storia che la supera, la risurrezione prende tuttavia il suo inizio nella storia stessa e fino ad un certo punto le appartiene. Si potrebbe forse esprimere tutto questo così: la risurrezione di Gesù va al di là della storia, ma ha lasciato una sua impronta nella storia. Per questo può essere attestata da testimoni come un evento di una qualità tutta nuova. Di fatto, l'annuncio apostolico col suo entusiasmo e con la sua audacia è impensabile senza un contatto reale dei testimoni con il fenomeno totalmente nuovo ed inaspettato che li toccava dall'esterno e consisteva nel manifestarsi e nel parlare del Cristo risorto".
Se noi oggi ci siamo, in quanto cristiani, dobbiamo essere grati a tali testimoni del risorto, ma la testimonianza ricevuta va necessariamente trasmessa... "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" dice il Signore (Mt 10,8).




Vangelo   Mc 16, 9-15
Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.

Dal vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

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