"Datevi da fare..."


La folla ha mangiato e si è saziata. Ha perso di vista Gesù e ne inizia la ricerca: non ci si può lasciare sfuggire uno come lui, che di colpo ti risolve senza fatica il problema di procurarsi il pane. Quel pane sul quale pende la condanna delle origini, a seguito della caduta di Adamo ed Eva: "Con il sudore del tuo volto mangerai il pane" (Gen 3,19). Inizia un movimento di barche: la ricerca del vero volto di Gesù richiede di mettersi in navigazione, di uscire dai propri schemi mentali, di attraversare il mare e raggiungere l'altra riva. Insomma, procurarsi il pane - anche quello che Gesù dà gratis - richiede ancora il sudore del remare. Non basta essere sazi di ventre, non può bastare questo per vivere. La sazietà è pericolosa (anche per la salute: bisogna sempre alzarsi da tavola con un po' di fame...) perché disattiva la capacità di cercare sempre di nuovo, di mettersi in movimento. La sazietà induce alla pesantezza della vita. Nelle difficoltà del tempo presente anche il pane (inteso come tutto ciò che serve per vivere) torna ad essere un problema, mentre per una buona parte dell'umanità non ha mai cessato di esserlo. Tuttavia Gesù è chiaro: "Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna...". "Datevi da fare...", oggi: diamoci da fare... e non solo per il pane che non dura.


Dal vangelo secondo Giovanni ( Gv 6, 22-29)
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 


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