TROPPO GRANDE DA CONOSCERE
Dove abita la verità?





Sono un prete, non più giovanissimo, affascinato fin da bambino dalle potenzialità della tecnologia. Sono convinto che al centro di essa deve esserci l'uomo e il suo ben-essere. Parlando in particolare di internet, segnalo un importante articolo pubblicato da corriere.it a firma della giornalista Serena Danna. Esso riferisce alcune riflessioni di uno studioso americano David Weinberger, ricercatore del Berkman Center for Internet and Society di Harvard, nel suo libro, appena uscito negli Stati Uniti, Too big to know.

Quale tipo di informazione e di conoscenza nell'era di internet, soprattutto nella sua versione social (o del web 2.0)?
C'è ancora spazio per la verità e la ricerca di essa?

Commenti

  1. La tecnologia è lo strumento..i nuovi collegamenti il mezzo..l'uomo il comunicatore!
    La verità secondo me non c'è mai stata..solo i punti vista..ora però i punti si sono moltiplicati ed è difficile capire e farsi un idea precisa di quello più vicino a noi.
    Il web ha grosse potenzialità, come la televisione e tutti i mezzi di comunicazione di massa che nel tempo hanno modificato la società. Purtroppo, come disse il padre spiderman, "grossi poteri comportano grosse responsabilità"...nel web chi gestisce le responsabilità?

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  2. OGNUNO DOVRà RISPONDERE DAVANTI A DIO DEL PROPRIO COMPORTAMENTO http://www.etimo.it/?term=RISPONDERE

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  3. a me sembra che lo sguardo sia proiettato molto sul web, che è un oceano e nell'oceano ci perdiamo e siamo sopraffatti ... too big! Se cambiamo prospettiva e guardiamo alla persona che sta davanti al pc, il fenomeno a mio avviso si ridimensiona e riusciamo a "gestirlo". La persona non ha bisogno dell'oceano di informazioni, è lei stessa il filtro, prende ciò che le serve, come ha sempre fatto e continua a fare anche con i libri, i giornali, le riviste. e di libri & co. ci sono quelli "buoni" e quelli "cattivi" (per semplificare), come le informazioni che circolano su internet. è la testa e il cuore dell'uomo che fanno la differenza e la responsabilità, per citare vent-uno, è di ciascuno a condividere, scegliere e insegnare a scegliere informazioni autorevoli per formare la nostra conoscenza. Gesù diceva che non è quello che entra nell'uomo che fa male, ma quello che esce. E' al cuore dell'uomo che dobbiamo guardare per discernere e filtrare, a che tipo di uomo vogliamo e abbiamo in mente. io sono cristiana e un modello antropologico per me è facile, ma anche chi non crede, se si guarda dentro con sincerità, sa che uomo vuole essere e su questo fondare le sue scelte anche in fatto di conoscenza. un'ultima cosa: non stiamo h24 davanti al pc, o comunque è importante che non ci stiamo, abbiamo una vita sociale reale, amici, familiari, lavoro, altre letture, sport, hobby, la natura che ci circonda ... insomma la nostra vita è fatta di tante cose e il pc è solo una finestra sull'oceano dove facciamo incontri, peschiamo qualche pesce quando abbiamo fame ma non è e non deve diventare il tutto! ridimensioniamo il web, riappropriamoci di noi ... scusate ho scritto troppo ma mi è servito per chiarirmi le idee! grazie don Sandro!!!

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