Vita contemplattiva
La preghiera di Gesù sul monte in solitudine, "Solus cum Solo" (solo con il Solo), e l'immersione compassionevole in mezzo all'umanità ferita stanno in rapporto tra di loro come la radice e la chioma di un albero. Contemplazione e azione trovano una sintesi mirabile e ciò ha da diventare la regola di vita di ogni cristiano. Si tratta di riscoprire, per dirla con don Tonino Bello, la dimensione "conteplattiva" della vita cristiana (no, non è un errore: si tratta di una parola, assente dal vocabolario, risultante della fusione tra contemplazione e azione). Buona giornata!
Dal vangelo secondo Luca (Lc 6, 12-19).
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
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